Verrà accolto in una casa famiglia del Trentino Alto Adige il ragazzino minorenne fuggito da solo dall'Afghanistan, e la cui storia pareva doversi concludere fra i reticolati di un campo profughi sull'isola greca di Lesbo. Grazie all'attivazione dei Corridoi Umanitari, che stanno permettendo ad alcuni gruppi di persone migranti di regolarizzarsi in Europa, Nico (il nome è di fantasia) è potuto arrivare nei giorni scorsi a Roma. Da qui verrà accompagnato dai suoi "nuovi genitori", Antonio e Sonia.
Fra le altre persone accolte con i corridoi umanitari, ci saranno anche due fratelli, che resteranno ad abitare a Roma. 15 anni lui, ha rinunciato ad un ricollocamento in Germania per non doversi separare dalla sorella più grande, che diventerà la sua tutrice.
A darle la notizia è stato il quotidiano Avvenire, che durante l'anno scorso non ha mai mancato un appuntamento nel seguire la vicenda del giovane. L'odissea di Nico è anche raccontata sul web-magazine semprenews.it.
La Comunità Papa Giovanni XXIII domani 4 marzo 2021 racconterà in diretta la difficile realtà in cui riversano migliaia di persone sull'isola di Lesbo, sulla quale è presente.
Queste le toccanti parole di Nico l'anno scorso, quando era costretto a rimanere nei campi profughi nonostante la disponibilità della Comunità Papa Giovanni XXIII ad accoglierlo: «Quando arrivai qui a Lesbo, ero solo e avevo paura. Ora sono di nuovo qui, a Lesbo, ma non ho più paura perché non sono solo. Ci siete voi»!
Nico in quel momento aveva 16 anni ed era già stato accolto per un anno nella casa famiglia della Papa Giovanni XXIII ad Atene, ma poi riportato con l'inganno sull'isola greca, come aveva raccontato Avvenire in un articolo di prima pagina dedicato alla sua storia.
La presenza in Grecia della Comunità Papa Giovanni XXIII, dopo aver lanciato a più riprese l'allarme per le condizioni inumane in cui erano rinchiuse migliaia di persone in transito sull'isola di Lesbo, a settembre 2020 ha ricevuto dai migranti in fuga questo filmato. Un devastante incendio nella notte fra il 9 e il 10 settembre 2020 aveva distrutto il principale campo profughi sull'isola, nel quale Nico aveva soggiornato.