A più di cinquant’anni dall’entrata in vigore del primo strumento di contenimento del riarmo, nel mondo ci sono ancora quasi 13.000 armi nucleari. Il nostro Paese, l’Italia, dove sono custodite attualmente ad Aviano (PN) e Ghedi (BS) circa 40 bombe nucleari, purtroppo non ha ancora ratificato il Trattato dell’ONU per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), né ha partecipato come osservatore alla annuale Conferenza di monitoraggio della sua applicazione.
La Comunità Papa Giovanni XXIII è impegnata da anni con tanta parte della società civile ed opera nei confronti delle istituzioni a sostegno del Trattato con la Campagna civile per la messa al bando e ratifica del TPNW “Italia Ripensaci” e unita all'Appello del mondo cattolico ed ecumenico con la mobilitazione di oltre 50 movimenti e associazioni.
Leggi l'appello del mondo cattolico per la messa al bando delle armi nuclari.
Ricorre proprio in questi giorni il secondo anniversario dell’entrata in vigore dello storico nuovo accordo globale per la messa al bando delle armi nucleari ha, infatti, raggiunto il numero necessario di ratifiche ed è entrato in vigore il 22 gennaio 2021.
La messa al bando di queste armi immorali e disumane, ai sensi del diritto internazionale, rappresenta un passo fondamentale sulla strada della loro eliminazione e per un futuro libero da testate atomiche.