Cinquant’anni fa Papa Paolo VI, rivolgendosi non solo ai cattolici ma «a tutti i popoli», proclamava: «…la Pace è l’unica vera linea dell’umano progresso (non le tensioni di ambiziosi nazionalismi, non le conquiste violente, non le repressioni apportatrici di falso ordine civile)»(messaggio del 1968 di Paolo VI).
Il 1 gennaio 2017 anche Papa Francesco, nel suo discorso per la 50esima giornata mondiale della Pace, ha ribadito questa linea ricordando come «essere veri discepoli di Gesù oggi significa aderire anche alla sua proposta di nonviolenza. (…) “L’amore del nemico costituisce il nucleo della ‘rivoluzione cristiana’ (ed) esso non consiste ‘nell’arrendersi al male (…) ma nel rispondere al male con il bene, spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia.»
È sotto gli occhi di tutti che il nostro mondo va nella direzione opposta. Negli ultimi anni – per usare ancora le parole di Papa Francesco – stiamo assistendo ad una guerra mondiale a pezzi che non risparmia nessuno. Il mondo e l’umanità tutta ha quindi oggi più che mai un profondo bisogno di Pace.
E non solo della pace intesa come assenza di guerre (anche se già questo aiuterebbe molto) ma anche della cultura della pace, della mediazione dei conflitti, della promozione della giustizia sociale come condizione per uno sviluppo pieno e libero e come terreno in cui tutti i diritti umani possono essere pienamente rispettati e valorizzati.
Alla fine del 2016 è stato fatto un piccolo passo avanti in questa direzione.
Venerdì 18 novembre 2016 a New York alle ore 10.50 (le 16.50 in Italia) durante una riunione del III comitato della 71a sessione dell’Assembla Generale della Nazioni Unite (vai al minuto 00:32:00 del video) è stata approvata la Dichiarazione sul Diritto Umano alla Pace (A/C.3/71/L.29).
Il testo (che potete leggere qui tradotto in italiano) era già stato negoziato al Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra (A/HRC/RES/32/28 – A/HRC/32/L.18) ed anche a Ginevra era passato con alcuni voti contrari soprattutto dei Paesi occidentali che non riconoscono l’esistenza di un diritto internazionale alla Pace contestando che esista un’unica definizione internazionale del concetto di Pace.
Anche a New York non è stato possibile trovare il consenso tra tutti i 193 Stati dell’Assemblea Generale e la votazione chiesta dagli USA nella riunione del III Comitato ha visto 116 Stati votare a favore, 34 Stati esprimersi con voto contrario mentre 19 paesi si sono astenuti (tra questi l’Italia, la Grecia, il Portogallo, la Polonia e la Repubblica di San Marino) e altri 24 paesi erano assenti durante il voto.
Nella successiva riunione dell’Assemblea Generale dell’ONU di New York svoltasi lunedì 19 dicembre 2016 (vai a 2 ore 11 minuti del video),la nuova dichiarazione sul Diritto alla Pace (A/RES/71/189) è stata ratificata definitivamente con il voto favorevole di 131 paesi, 34 contrari, 19 astenuti oltre a 9 paesi assenti durante la votazione (qui puoi leggere il testo A/RES/71/189).
Il nostro ufficio di Ginevra ha contribuito molto negli ultimi 4 anni ai lavori che hanno portato all’elaborazione di questa dichiarazione ed ha sempre cercato di promuovere un approccio consensuale e di unità tra le varie organizzazioni della società civile. Prima della discussione della dichiarazione all’Assemblea Generale abbiamo inviato insieme ad altre tre organizzazioni (International Democratic Lawyers, Japanese Committee for the Human Right to Peace, United Network of Young Peacebuilders) una lettera aperta agli ambasciatori delle delegazioni degli Stati membri a New York, chiedendo di esprimersi a favore della nuova dichiarazione e ribadendo che lo slancio verso la Pace è fondamento di tutto il sistema delle Nazioni Unite.
Questa lettera ha raccolto numerose adesioni all’interno del mondo della società civile ricevendo il sostegno e la co-firma di altre 47 organizzazioni provenienti da tutto il mondo (leggi la lettera aperta co-firmata).
Ora, dopo anni di lavoro e negoziati, a livello internazionale abbiamo una nuova solenne dichiarazione sul Diritto alla Pace (A/RES/71/189) che va ad aggiungersi alle precedenti dichiarazioni: A/RES/33/73 del 15.12.1978 “Declaration on the Preparation of Societies for Life in Peace”, A/RES/39/11 del 12.11.1984 “Declaration on the Right of Peoples to Peace” ed alla famosa “Dichiarazione e Programma di Azione per una Cultura della Pace” (A/RES/53/243 del 6.10.1999) dell’UNESCO.
Sta a noi, quindi, continuare a “lottare” perché il Diritto Universale alla Pace di ogni individuo e di tutti i popoli, dichiarato a livello internazionale, diventi finalmente una realtà per il mondo intero, facendo «della nonviolenza attiva il nostro stile di Vita» (messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2017) ed impegnandoci alla costruzione della Pace nella nostra vita quotidiana