La Comunità di Pace dal 1997 si è dichiarata neutrale rispetto al conflitto armato che sta spremendo la Colombia, e ha pagato questo cammino nonviolento subendo l'uccisione di 300 suoi membri. Il timore è che l'acuirsi della tensione possa portare all'espulsione dal paese degli attivisti per i diritti umani stranieri presenti nell'area e che gli accordi di pace possano celare in realtà la spartizione dello sfruttamento del territorio.
La Comunità si trova nella sottoregione di Urabà Antioquia al nord ovest della Colombia, al confine con Panama. Qui si incrociano forti interessi economici, legati allo sfruttamento delle miniere di carbone e del legno, che in questa zona è molto pregiato e se ne trova in grande quantità.
In queste settimane la Comunidad de Paz de San José ha subito numerosi attacchi da parte di gruppi neo paramilitari. Vista la delicata fase di transizione che attraversa la Colombia dopo la firma dell'accordo di Pace tra il Governo Colombiano e la FARC, il sostegno della Comunità Internazionale alla Comunidad de Paz de San José de Apartadó è più che mai indispensabile.
Ecco i racconti del 12 ottobre raccolti nella sala stampa della Camera: lo scorso agosto l'On. Martelli assieme all'On. Umberto D'Ottavio e ad altri parlamentari italiani del gruppo interparlamentare Italia-Colombia, avevano incontrato nella sede dell'Ambasciata italiana a Bogotà, accompagnato dai volontari di Operazione Colomba, Gildardo Tuberquia, membro del consiglio interno della Comunità di Pace e leader gravemente minacciato di morte. Da quell'incontro, “il più emozionante tra gli incontri fatti” secondo l'On. D'Ottavio, il gruppo si era impegnato a dare seguito alle richieste della Comunità di Pace in merito al non abbassare l'attenzione su quanto sta avvenendo in Colombia in questa delicatissima fase post Accordi di Pace.
La richiesta di Gildardo, giunta dopo avere raccontato l'eroica resistenza della Comunità di Pace e la loro intenzione di continuare nella costruzione di un mondo differente, ha toccato profondamente la delegazione italiana e non è caduta nel vuoto. Per di più, in un momento di grande preoccupazione anche per i volontari di Operazione Colomba, impegnati nell’accompagnare Gildardo e gli altri leader della Comunità di Pace nei loro spostamenti quotidiani, resi rischiosi a causa della presenza sempre più costante di gruppi neo paramilitari ascrivibili alle AGC (Autodefensas Gaetanistas de Colombia) che minacciano, mettendone a rischio la vita, tutti coloro che incarnano i valori di verità e di giustizia che dovrebbero essere alla base della costruzione di una pace vera e stabile.
Secondo l'On. Martelli: “La Comunità di Pace è un esempio da seguire, dimostra che è possibile costruire un altro tipo di società, ed è attraverso quel tipo di costruzione di società che si agisce sulle cause strutturali dei conflitti”. Per queste ragioni è importante dare voce alla Comunità di Pace di San José de Apartadò, ma soprattutto che ognuno, nel suo piccolo, possa sostenere questa Comunità che è un esempio, puro, di resistenza nonviolenta e di costruzione di una nuova umanità e di una nuova forma di società.
Inoltre come sottolineato durante la conferenza stampa dall'On. D'Ottavio: “E' evidente che senza una attenzione internazionale forte l'Accordo di Pace non può procedere. Gli ideali della Comunità di Pace sono quelli che dovrebbero essere alla base della coesistenza pacifica di tutta la Colombia, per questo vogliamo richiamare l'attenzione della stampa e continuare tutti i giorni a essere presenti al fianco delle nostre organizzazioni che, come Operazione Colomba, compiono azioni concrete. E' importante che le nostre associazioni e ong siano lì presenti con il nostro sostegno politico e ideale come stiamo facendo oggi. E' bene che l'Italia faccia la sua parte per aiutare il processo di Pace, non dobbiamo mollare su questo”.
Per questo impegno e sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó e al lavoro di Operazione Colomba ringraziamo l'On. Martelli e l’On. D’Ottavio; e assieme a loro gli amici della Rete italiana di solidarietà Colombia Vive!, anch'essi presenti alla Conferenza stampa, che da anni supportano con le loro azioni e la loro passione la resistenza nonviolenta della Comunità di Pace.
Il corpo di pace di Operazione Colomba ha espresso a più riprese la sua preoccupazione per il dilagare della violenza. Alessandra Zaghini, coordinatrice del progetto l'ha espresso in un'intervista all'agenzia AciStampa: «I gruppi armati non sono, come li descrive il Governo, semplici criminali legati al narcotraffico, ma veri e propri eserciti che obbligano la popolazione alla coltivazione della coca e che intervengono nella compra vendita dei terreni».