Non del tutto
Sedersi sopra ad un tronco
senza paura del burrone che c’è giù
solo, sopraffatto, ma non del tutto.
Non ci sono sorrisi intorno a me
uno soltanto è importante
quello del mio Signore che guarda divertito
per quell’uomo fatto di vetro che ha creato
libero di essere felice nonostante il simpatico orrore del creato.
A. T.
Alla Biennale della Prossimità c’erano anche loro, poeti in erba, i giovani e adulti della Comunità terapeutica San Giuseppe di Sabbiuno che sabato 17 giugno hanno presentato nelle vie del centro Licenza Poetica ovvero storie di vita, storie di riscatto, fuori dal tunnel delle dipendenze espresse in poesia come quella di A.T. che parla della ricerca di Colui che dà il coraggio di tornare a vivere senza mai più “farsi”. Nel corso della mattinata ha invece moderato i lavori di gruppo sul tema dei Servizi per le tossicodipendenze Alberto Zucchero, da anni impegnato sul fronte delle dipendenze patologiche e del rapporto con i Sert con particolare riguardo verso chi, finito il programma di recupero nelle comunità terapeutica, deve gradualmente raggiungere l’autonomia lavorativa e abitativa.
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La Comunità di don Oreste Benzi dal 15 al 18 giugno 2017 è stata presente coi molteplici volti dell’accoglienza e della condivisione all’interno della Rassegna nazionale dal titolo Voglio dire, voglio fare, voglio esserci! che è nata nel 2015, con la prima edizione a Genova, da una fitta rete di cooperative, associazioni e gruppi di cittadini chiamata Rete della prossimità. Quest’anno l’iniziativa ha invece riempito di qualche migliaio di persone il capoluogo emiliano creando soprattutto spazi aperti di confronto e scambio in piazza, sotto i portici, sulle vie più frequentate del centro. La Comunità Papa Giovanni XXIII è stata presente anche all’interno dell’Urban Center di Bologna intervenendo sul tema della tratta di esseri umani con la testimonianza di Cecilia Farnè impegnata in particolare nell’incontro con chi è vittima di accattonaggio a Bologna e sul tema dei minori e adolescenti con la testimonianza di vita di Valeria Colella mamma di casa famiglia nella provincia di Bologna.
Presente all’appuntamento bolognese anche la Cooperativa “La Fraternità” di Bologna (impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate dal 1991) che venerdì sera ha presentato il cortometraggio Su misura, progetto di collaborazione con l'Accademia di Belle arti di Bologna nell'ambito del quale gli studenti, a partire da vestiti usati, hanno realizzato un abito su misura per le persone con varie forme di disagio che lavorano nella Cooperativa. Sabato sera, nella splendida cornice dell’Arena Orfeonica, è stato invece proiettato il video mapping C'ha Proiect ovvero segni, giochi di luce e colore, che raffiguravano l’idea di casa dei ragazzi disabili della Cooperativa Sociale La Fraternità.
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«È stata una bella esperienza di rete e di incontro di tante realtà diverse – ha raccontato Giulia Montanari membro bolognese della Comunità Papa Giovanni XXIII e referente locale del Servizio Giustizia e Pace – che ci insegna anche ad arricchirci gli uni delle esperienze degli altri, uscendo dalle solite cerchie. Come già abbiamo iniziato a sperimentare con l’esperienza del Portico della pace qui a Bologna»