«Sono commosso — ha detto
Padre Fabrizio Valletti (foto di Riccardo Ghinelli) alle mamme ed ai papà delle case famiglia e delle case di accoglienza che affollavano la platea — perché devo molto a Don Oreste Benzi».
Padre Valletti ha ricevuto il 26 maggio a Forlì, al raduno internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII, il Premio Internazionale Don Oreste Benzi, subito annunciando che avrebbe devoluto il dono del viaggio ad una giovane coppia in stato di bisogno.
«A Don Oreste Benzi mi accomunava una cosa: il ragionare con i piedi. Lo dice Papa Francesco, e l’ho imparato anche da Don Benzi: se una persona non esce di casa, non cammina, non incontra il disagio e la sofferenza, non riesce a commuoversi e a capire quanto l’amore del Signore sia presente nei nostri cuori».
Il premio a Fabrizio Valletti è stato assegnato "per il suo impegno nel proporre positive opportunità di vita ai giovani abitanti del popoloso quartiere di Scampia, all’estrema periferia nord di Napoli".
A Forlì Valletti ricorda un aneddoto: «Un giorno con un gruppo scout di Bologna visitammo le realtà per i carcerati di San Facondino; c’erano ragazzi che toglievano parassiti dalle piante di pomodoro, con tanta cura che sembrava volessero togliere i parassiti da tutta la nostra società».
«Quel giorno ad un matrimonio al momento dell’offertorio ricordo Don Oreste che prese un bambino disabile, e lo diede in regalo agli sposi. Com’è possibile? È un miracolo dell’amore quello di concepire che una famiglia sia capace di superare ogni barriera, paura, timore, quando si mette al servizio del prossimo».
Gli insegnamenti di Papa Francesco e di Don Oreste Benzi
Padre Valletti ringrazia la Compagnia di Gesù e la sua Chiesa: «Sono stato fortunato perché ho sempre obbedito ai miei superiori. Papa Francesco ci sta dando una spinta grande, bisogna proteggere Papa Francesco nella sua sfida — e qui la platea si è liberata in un applauso scrosciante — per la sua spinta a vivere il Vangelo a partire dai piedi».
Padre Valletti, sacerdote gesuita, romano, ha fondato nel 2001 il Centro Hurtado a Scampia, troppo spesso luogo di violenza a causa della dominante presenza della camorra, che governa lo spaccio di droga e l’occupazione abusiva delle case popolari.
Nelle motivazioni si legge che Padre Valletti, “sacerdote in prima linea, ha saputo realizzare una società civile in grado di essere protagonista del proprio futuro, della propria vita, del proprio destino sociale, economico, umano e culturale ed arricchire culturalmente i giovani che vivono circondati dalla bruttezza”.
Grazie al Centro fondato dal gesuita è cresciuta una rete di associazioni che hanno realizzato nel quartiere di Scampia un laboratorio di sartoria, una biblioteca, un’orchestra di bambini, progetti contro la dispersione scolastica, un caffè letterario, corsi di formazione professionale ed infine attività artistiche e sportive.
“Padre Valletti - si piega ancora nelle motivazioni - si è messo a fianco dei giovani di quel quartiere, ne ha saputo interpretare i sogni, aiutandoli ad organizzarsi e portarli avanti in maniera meravigliosa, proprio come don Oreste Benzi, nel suo ultimo discorso alle Settimane Sociali, si auspicava che si facesse”.
Il “Premio internazionale Don Oreste Benzi. Dalla parte degli ultimi. Anno 2019” è promosso dalla
Fondazione “Don Oreste Benzi”, l'ente nato con l'obiettivo di promuovere, approfondire e divulgare l'opera ed il pensiero del sacerdote riminese. Questa prima edizione era dedicata a coloro che avessero speso la loro vita tra i giovani.
La giuria, che ha vagliato le numerose candidature, era composta da Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini, Presidente di Giuria, Paola Severini Melograno, giornalista e saggista, Maria Mercedes Rossi, medico e delegata alle Nazioni Unite per la Comunità Papa Giovanni XXIII.
Marco Tassinari
25/05/2019
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