Mons. Zenti (diocesi di Verona) e Mons. Pizziol (diocesi di Vicenza) uniti per la veglia che si svolgerà lunedì sera a Verona nei luoghi della prostituzione, in occasione della Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani.
In occasione della seconda Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani, indetta da Papa Francesco per l'8 febbraio, giorno in cui la Chiesa ricorda Santa Bakhita, la Comunità Papa Giovanni XXIII, in collaborazione con le Suore Canossiane di Verona e la Pastorale giovanile di Verona, organizza una veglia di preghiera sul dramma della prostituzione schiavizzata dal titolo “Questo è il mio corpo”.
L'iniziativa avrà inizio Lunedì 8 febbraio, alle ore 20,30 in Piazzale Guardini, con un corteo che raggiungerà a piedi il Tempio Votivo (di fronte alla stazione ferroviaria) dove alle 21,30 inizierà la veglia di preghiera.
Un tema di estrema attualità, quello della prostituzione, che vede coinvolte in Italia – secondo le diverse stime – dalle 70 alle 120 mila ragazze, molte volte anche minorenni, utilizzate come strumento di guadagno da parte degli sfruttatori e come oggetto di piacere da parte dei clienti. Il fenomeno è molto diffuso anche nel territorio veneto, dove la Comunità Papa Giovanni XXIII opera con diverse unità di strada formate da volontari che vanno durante la notte ad incontrare le vittime di questo sfruttamento, offrendo loro una via d'uscita.
Alla veglia interverranno Mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona; Mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza; Ugo Ceron, responsabile per la Comunità Papa Giovanni XXIII, zona Veneto Ovest. Sono previste testimonianze raccontate di persone vittime di tratta e prostituzione.
All'iniziativa hanno finora aderito: Associazione Città e famiglia; MEVD - Movimento Europeo per la Difesa della Vita e della Dignità Umana; Associazione Aquilia; Associazione Protagonisti per il domani.
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