È partita il 30 marzo da Padova la 5° carovana della Pace diretta in Ucraina. Il convoglio, composto in tutto da 150 volontari con 30 mezzi, porterà 25 generatori di corrente e 20 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione martoriata dalla guerra. La colonna di mezzi farà tappa sabato ad Odessa per inaugurare il potente generatore donato all’ospedale pediatrico e domenica a Mykolaiv, raggiungendo la missione permanente dei volontari del Corpo di Pace, Operazione Colomba.
I generatori verranno consegnati grazie anche alla Diocesi di Bologna e di CGIL. Serviranno ad alimentare dissalatori per l'acqua, rifugi anti-aerei e alcuni centri per la distribuzione di aiuti umanitari della Caritas.
Ad organizzare la Carovana per la Pace è la rete “Stop the war now”, coordinata da: Comunità Papa Giovanni XXIII, Focsiv, AOI, Rete Italiana Pace e Disarmo, Libera; ne fanno parte 180 organizzazioni della società civile italiana.
La partenza è stata preceduta da una conferenza stampa nel Prato della Valle, alla quale hanno partecipato: Gianpiero Cofano, coordinatore della rete Stop the War Now; Francesca Benciolini, assessora alla Pace del comune di Padova; il professore Marco Mascia, del Centro per i Diritti Umani dell'Università di Padova.
«Come rete proponiamo un esempio di presenza civile nonviolenta. - ha spiegato Gianpiero Cofano - Non porteremo armi, ma aiuti concreti e un segno di fratellanza. Nella società civile è viva infatti la voglia di abitare il conflitto, andando a condividere la vita con le persone coinvolte in una guerra che non hanno scelto. Chiediamo il dialogo e la riapertura dei negoziati di pace, perché purtroppo l'inizio della primavera segna per l'Ucraina un periodo di angoscia: il disgelo porta a una recrudescenza dei combattimenti».
«Attraverso questa iniziativa - continua - vogliamo ribadire l’urgenza della costituzione dei corpi civili di pace e richiedere l’impiego di maggiori risorse per la cooperazione internazionale. Solo così potremo prevenire guerre e sanare le ingiustizie nel mondo».