«Non si possono dimenticare coloro che, pur essendo categorizzati come “occupabili”, non sono collocabili nel mondo del lavoro e per i quali il reddito di cittadinanza è una forma di sussistenza indispensabile contro la povertà. Auspichiamo che il Governo agisca per poterlo mantenere e migliorare: si tratta di una misura della quale oggi lo Stato Italiano non può fare a meno e che deve diventare uno strumento di lotta universale per il contrasto alla povertà». E' quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII in merito alle proposte di eliminare il sussidio economico per i percettori considerati occupabili.
«Se questa misura fosse cancellata tornerebbe alla povertà oltre un milione di famiglie. - continua Ramonda - Condividiamo il fatto che il RdC debba essere migliorato. Ma la povertà non si contrasta solo con una politica di interventi di natura economica. Le persone diventano “occupabili” non per categorizzazioni o con un corso di formazione, ma con l’accompagnamento sociale verso un’autonomia. Questo passaggio avviene con percorsi che le rendano protagoniste legando il RdC a serie politiche attive del lavoro, il che significa un passaggio graduale dei beneficiari della misura, con volontariato, tirocini e lavoro, nel rispetto delle capacità e delle potenzialità delle persone, privilegiando la clausola sociale negli appalti pubblici, riconoscendo il ruolo delle cooperative sociali che già oggi includono molte persone difficilmente occupabili. In questo modo il provvedimento si trasformerà in dignità ed inclusione dei beneficiari».
«Infine per svolgere tale azione è fondamentale un coinvolgimento degli enti locali con la presa in carico delle persone fragili che dovranno affrontare il percorso di avvicinamento al lavoro. - conclude Ramonda - Occorre una maggiore sinergia con gli Enti Locali ed è fondamentale che la misura sia gestita in stretta collaborazione con i servizi sociali del territorio, pensando anche a beneficiari di breve-medio periodo».
La Comunità Papa Giovanni XXIII, da sempre schierata in favore di coloro che soffrono e si trovano in condizioni di difficoltà, da diversi anni è al fianco di altre 35 organizzazioni sociali e civili che compongono “L’Alleanza contro la povertà in Italia” svolgendo l’opera di advocacy a favore delle persone in condizioni di povertà assoluta.