Era il 17 ottobre del 1987 quando più di 100.000 persone si riunirono al Trocadéro di Parigi per ribadire, 40 anni dopo la firma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in quello stesso luogo, come la povertà violi tali diritti e debba quindi essere contrastata.
È proprio questo il senso profondo della Giornata Mondiale per l’Eradicazione della Povertà, poi istituita ufficialmente dall’ONU nel 1992: non solo ricordare chi soffre perché vive in condizioni di miseria, ma promuovere azioni e iniziative concrete per eliminare l’indigenza, in tutte le sue forme.
Tra queste rientra la condizione, definita di “povertà assoluta”, di chi vive sulla strada – secondo le stime Istat, in Italia sono oltre 50.000, in continuo aumento. A loro è stata dedicata “La notte dei senza dimora”, organizzata in occasione della Giornata per l’Eradicazione della Povertà dalle realtà che operano nel campo. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha aderito anche quest’anno alle proposte, aggiungendo la sua voce al dibattito sul tema dell’emarginazione sociale e portando avanti nel contempo l’abituale attività quotidiana – attività di che dedica il proprio tempo agli “invisibili”, condivide con loro la strada, il pasto, fino ad arrivare alla casa.
Il messaggio racchiuso nella Giornata Mondiale dell’Eradicazione della Povertà coincide infatti con quel concetto di “rimozione delle cause” che è uno dei pilastri di Apg23 e sta alla base dell’impegno di chi sceglie di dedicare la vita alle persone senza fissa dimora per strapparle da lì dove sono. Don Oreste Benzi soleva dire: «Ci sono poveri che non vengono a noi, dobbiamo andarli a cercare» ed è sulla scia di queste parole che, trent’anni fa, sono nate le Unità di Strada, gruppi di volontari della Papa Giovanni che vanno in cerca di chi si rintana sotto i ponti, negli anfratti delle stazioni e negli angoli bui del centro di città come Milano e Bologna, ma anche Cuneo, Vicenza, Forlì, Rimini, Pescara.
Ciò che anima le Unità di Strada è il desiderio di portare, oltre ai generi di primaria necessità, attenzioni e conforto. Il contatto umano è ciò che permette di abbattere il muro della diffidenza e creare quelle relazioni personali che sono il primo, fondamentale passo del percorso di reinserimenella società – o, per dirla con altre parole, del percorso di eradicazione della povertà.
L’incontro con le persone senza dimora segue una mappa che percorre l’Italia da nord a sud e un calendario di uscite che copre tutti i giorni dell’anno.
In occasione della ricorrenza del 17 ottobre, stiamo documentando questo impegno postando immagini e brevi storie raccolte durante l’attività settimanale delle Unità di Strada, delle Capanne di Betlemme e delle Mense di Strada sui nostri profili Facebook e Instagram.