«Da questo letto senza cuore scelgo di scrivervi cari miei figli e nipoti”, “dentro questa bella ‘prigione’. Sì, così l’ho pensata ricordando un testo scritto da quel prete romagnolo, don Oreste Benzi che parlava di questi posti come di ‘prigioni dorate’. Non è stata vostra madre a portarmi qui ma sono stato io a convincere i miei figli, i vostri genitori, per non dare fastidio a nessuno. Nella mia vita non ho mai voluto essere di peso a nessuno, forse sarà stato anche per orgoglio e quando ho visto di non essere più autonomo non potevo lasciarvi questo brutto ricordo di me, di un uomo del tutto inerme, incapace di svolgere qualunque funzione».
È iniziato con alcuni stralci della lettera di un nonno di 85 ai suoi cari, poi morto durante la pandemia, il webinar promosso, giovedì 16 luglio, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Comunità Papa Giovanni XXIII sul tema “Senza anziani non c’è futuro” al fine di approfondire uno dei temi più tragici emersi durante l’emergenza sanitaria da Covid-19: quello delle morti degli anziani nelle residenze.
Sono intervenuti Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant'Egidio, e Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.
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