Giovedì 8 giugno 2017 l’ufficio internazionale dell’APG23, in collaborazione con il Gruppo di lavoro delle ONG Cattoliche sul Diritto alla Solidarietà Internazionale ha organizzato un evento parallelo, alla 35ª sessione regolare del Consiglio dei Diritti Umani che si è svolto al Palazzo delle Nazioni Unite, (dal 6 al 23 giugno 2017) a Ginevra.
L’evento, tenutosi per discutere dell’importanza di promuovere il diritto alla Solidarietà Internazionale, ha visto la partecipazione di molte ONG e diverse delegazioni di Stati Membri che hanno mostrato grande interesse per la tematica e per le parole dei relatori.
Il dibattito, moderato da Jorge M. Dias Ferreira (New Humanity), ha raccolto gli interventi di:
Altro scopo dell’evento era infatti quello di riconoscere pubblicamente alla Dandan il grande merito di aver redatto la prima dichiarazione sul Diritto alla Solidarietà Internazionale che la Comunità Papa Giovanni XXIII da anni promuove e sostiene come principio e come diritto stando in prima linea e con un ruolo leader tra la società civile.
In un’epoca storica come questa, caratterizzata da incertezza e crisi mondiali di diverse entità, la Solidarietà Internazionale può rappresentare quel mezzo, l’anello mancante per immaginare un mondo dove nessun individuo o popolo venga lasciato da parte o discriminato. Riconoscere questo principio come un diritto umano, come sottolineato da Maria Mercedes Rossi, «è una necessità essenziale per la sopravvivenza del mondo, per la promozione e protezione del bene comune, uno strumento necessario per promuovere un mondo più giusto ed equo e un’azione cruciale per vivere in pace e armonia».
Come ricordato da De Zayas, la Società Civile, tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione di diritti come la Solidarietà Internazionale, il Diritto alla Pace e il Diritto allo Sviluppo e ha collaborato attivamente nella stesura delle dichiarazioni di questi diritti. È ora compito degli Stati superare ogni divisione politica e geografica al fine di ritrovare quel senso di fraternità e uguaglianza che sembra essersi perduto.
Secondo Monsignor Ivan Jurkovic, Nunzio alle Nazioni Unite, la solidarietà è l'unico mezzo per affrontare le diverse sfide globali, in un modo alternativo a quello tipico della politica che si concentra principalmente sulle divisioni tra esseri umani e stati. Al contrario, «la solidarietà è un incondizionato interesse per l'altro», e dunque tutti gli individui, i politici nazionali e internazionali devono impegnarsi al massimo per assicurare la piena realizzazione della dignità umana e del bene comune inteso come bene di tutti gli individui e di tutti popoli. Egli ha infine concluso il suo discorso citando le parole di Papa Francesco riguardo la solidarietà: «La solidarietà è l'antidoto più efficace alle forme moderne del populismo. La solidarietà comporta la consapevolezza di essere parte di un solo corpo, mentre contemporaneamente coinvolge una capacità da parte di ogni membro di "simpatizzare" con gli altri e con l'insieme. Quando uno soffre, tutti soffrono».
Virginia Dandan ha riconfermato il suo impegno nel promuovere una dichiarazione sul diritto alla solidarietà internazionale come mezzo per combattere le sfide globali, il nazionalismo, le divisioni, la povertà, le minacce ai diritti fondamentali e per costruire un nuovo modello di globalizzazione, basato sulla condivisione e la fraternità tra i popoli. Ad ogni modo, secondo Virginia Dandan, per diffondersi globalmente, la solidarietà internazionale richiede l’impegno non solo della società civile, ma anche e soprattutto dei governi.
Al termine dell'evento, è stato distribuito un volantino realizzato dall’ufficio internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII in cui viene rappresentato Einstein, lo scienziato, con una nuova equazione: il diritto alla solidarietà internazionale = diritti umani x diritto allo sviluppo (elevato all’infinito). Il significato di questa equazione è che il diritto alla solidarietà internazionale potrebbe aumentare immensamente il rispetto di tutti gli altri diritti umani e l’attuazione del diritto allo sviluppo tanto desiderato e atteso dai popoli del mondo, in particolare quelli più vulnerabili. In conclusione dell’evento, un ospite dal pubblico ha citato una recente frase di Papa Francesco: «Niente in Natura vive per se stesso. I fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi non mangiano i loro stessi frutti, il sole non scalda se stesso, i fiori non profumano per loro stessi. Vivere per gli altri è la regola della Natura».
Il saluto a Virginia Dandan
Venerdì 9 giugno, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha inoltre organizzato un evento serale per salutare e ringraziare ancora una volta Virginia Dandan per la sua costante dedizione e passione durante i suoi due mandati. Tutti i presenti si sono impegnati con ottimismo a continuare a negoziare e a confrontarsi su queste tematiche affinché il lavoro dell’Esperto Indipendente possa continuare a fruttare negli anni a venire. Virginia Dandan, nella commozione, ha ringraziato tutte le organizzazioni presenti per il sostegno ricevuto negli ultimi anni, in particolare Maria Mercedes Rossi, che ha descritto come un punto di riferimento per tutti i sostenitori e promotori del diritto alla pace, allo sviluppo e alla solidarietà internazionale. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha ringraziato l’Esperto Indipendente per aver mantenuto la promessa di presentare alla fine del suo mandato un testo che permettesse di continuare a promuovere con forza il diritto alla Solidarietà Internazionale da parte di tutta la società civile. Nelle ultime giornate del Consiglio dei Diritti Umani verrà nominato un nuovo Esperto Indipendente che porterà avanti il lavoro svolto negli ultimi anni da Virginia Dandan. La speranza comune è che si possa arrivare presto a risultati ancora più concreti e che il Consiglio riconosca ufficialmente la Solidarietà Internazionale come un diritto per tutti, in quanto, come scritto nella dichiarazione, essa è rappresentazione di «uno spirito di unità tra individui, popoli e stati e organizzazioni internazionali».