Eventi




La Carovana #StoptheWarNow a Kiev per la pace

La rete #StoptheWarNow continua la sua missione di solidarietà

Nei primi anni '90, in piena guerra dei Balcani, un gruppo di obiettori in servizio civile propose una campagna per recarsi in disobbedienza civile nei Balcani per sostenere le vittime del conflitto. Don Oreste Benzi era in prima fila.

Molti giovani in servizio civile della Comunità Papa Giovanni andarono in Croazia ed in Bosnia. Fu così che nacque Operazione Colomba, il corpo non violento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. La Papa Giovanni si espose moltissimo, in solitudine, per questa lotta. In seguito fu indetta la "marcia dei 500 a Sarajevo" con la presenza di altri giovani in servizio civile e prese inizio un movimento importante. Oggi la storia si ripete.


Da Rimini è partito un tir pieno di beni di prima necessità diretto a Mykolaiv

33 bancali di alimenti, medicinali e beni igienico-sanitario per le 200.000 persone rimaste in Ucraina e che, da mesi ormai, vivono a pochi chilometri dal fronte.  Un altro gesto di solidarietà di aziende e privati che hanno accolto l’appello lanciato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e hanno dato il loro contributo per fornire un camion con beni di prima necessità diretto a Mykolaiv per la popolazione ucraina.

Con l’arrivo dell’inverno, tantissime persone dovranno affrontare dei mesi difficili, senza avere garantiti i beni più essenziali come l’acqua potabile, il carburante, alimenti e indumenti più pesanti per poter affrontare le temperature più rigide. Dall’inizio del conflitto si contano ancora moltissimi anziani, bambini che vengono ogni giorno colpiti dagli attacchi terribili della guerra. La Comunità per questo ha deciso di stare vicino alle vittime con una presenza continua nelle zone più colpite, per dare conforto, aiuto a chi ancora vive nel buio della guerra.

La Quarta Carovana #StoptheWarNow è rientrata lunedì 3 ottobre in Italia dopo essere stata nella capitale del Paese, Kiev per portare aiuti umanitari alla popolazione e per continuare l’impegno per la costruzione della pace in Ucraina attraverso una risoluzione nonviolenta del conflitto. I volontari si sono uniti agli studenti universitari e ad altri civili per celebrare insieme la Giornata Internazionale della Non Violenza. “Celebrare la giornata della nonviolenza a Kiev – dice Giovanni Ramonda - ha un significato di sostegno alle forze che in questo Paese vogliono spezzare la spirale di violenza, che vogliono uscire dalla logica della guerra e che chiedono di costituire una resistenza civile non armata e nonviolenta in Ucraina”.
 

Lunedì 29 agosto è partita la terza carovana di pace #stopthewarnow in Ucraina

Il popolo della pace si mobilita ancora una volta. La terza carovana della pace della rete #Stopthewarnow è partita per l'Ucraina lunedì 29 agosto con una delegazione di 50 volontari in rappresentanza di 175 organizzazioni della società civile italiana. La destinazione è Mykolaïv, dove da tre mesi vivono i volontari italiani della Comunità Papa Giovanni XXIII. Tra i partecipanti a questa nuova carovana ci sarà monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei Vescovi italiani.

«Andremo sul fronte della guerra per non lasciare sola la popolazione piegata dalle bombe in questi sei mesi di guerra. La gente ci ha invitato a condividere con loro l’angoscia e la paura. Andiamo per sollecitare la politica ad aprire delle trattative di pace. Porteremo anche beni di prima necessità all'andata ed al ritorno evacueremo persone in fuga dal conflitto» spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità Giovanni XXIII, presente in Ucraina dall'inizio della guerra.

«Qui a Mykolaïv uno dei problemi principali è l'accesso all'acqua. - continua Capannini - I missili russi hanno distrutto gli impianti di depurazione e dissalazione causando l'interruzione delle forniture idriche verso la città. Dai rubinetti di gran parte delle abitazioni esce acqua color fango, che non può essere usata per bere, far da mangiare o lavarsi. Ogni giorno gli abitanti sono costretti a fare la fila per rifornirsi ai pochi dissalatori rimasti attivi in città, che consentono di rendere potabile l'acqua del mare. Per questo con la rete #Stopthewarnow stiamo raccogliendo fondi per finanziare l'acquisto di due dissalatori che garantiranno gli approvvigionamenti idrici a migliaia di persone».
 

La città di Mykolaiv è stata bombardata

«Un attacco vile e inumano. Proprio ieri eravamo a Mykolaiv nel quartiere bombardato per consegnare alla Caritas locale aiuti umanitari portati dalla Carovana della pace #stopthewarnow»

Alberto Capannini della Comunità Papa Giovanni XXIII, presente ad Odessa insieme agli altri volontari partiti con la Carovana, racconta l’attacco contro un palazzo nella città ucraina di Mykolaiv che ha provocato tre morti e cinque feriti. Il missile è caduto a poche ore dagli incontri fra i volontari di #stopthewarnow, Caritas ed istituzioni locali.
«Dobbiamo fare ogni sforzo per evitare che sparare sui civili diventi un fatto normale. Qui a Mykolaiv manca l'acqua e migliaia di persone vivono solamente grazie agli aiuti esterni. Ci sono persone che raggiungono le case al fronte per portare pagnotte che verranno divise anche fra una decina di persone, nascondendosi nei mezzi blindati ad ogni esplosione. Il nostro modo per rispondere a questa disumanità è quello di stare al fianco di queste persone con la nostra presenza. È l'unica cosa che possiamo fare adesso per costruire ponti di solidarietà».

La Carovana della pace è arrivata a Odessa il 27 giugno, dopo due giorni di viaggio, con l’obiettivo di aiutare la popolazione ucraina per la seconda iniziativa di pace non violenta, cercando un dialogo con le istituzioni locali.
 

La carovana Stop the war Now ritorna in Ucraina .
Sabato 25 Giugno una delegazione di 50 persone in rappresentanza di 175 organizzazioni partirà per un'iniziativa di pace nonviolenta in Ucraina.

Dopo la prima partenza ad aprile, la rete #StoptheWarNow ritornerà in Ucraina con circa 15 mezzi per portare 40 tonnellate di beni di prima di necessità per la popolazione colpita dalla guerra. Tra i mezzi vi sarà un TIR di aiuti umanitari finanziato dalla CGIL. La destinazione è Odessa dove i partecipanti incontreranno sia organizzazioni della società civile, sia autorità religiose e civili. La carovana si sposterà poi a Mykolaïv. Al ritorno il convoglio si fermerà a Chișinău per incontrare l’arcivescovo cattolico della Moldavia Anton Coşa.

Il Coordinamento #Stopthewarnow conta una rete di oltre 175 associazioni, movimenti ed enti italiani. A promuovere e coordinare l’operazione, anche in questa seconda partenza, sarà la Comunità Papa Giovanni XXIII insieme ad altre associazioni come Pro Civitate Christiana, CGIL, Focsiv, Aoi, Rete italiana Pace e Disarmo, Libera contro le mafie. Tra le associazioni aderenti vi sono Nuovi Orizzonti, ARCI, Legambiente, Focolarini, Mani Tese, Un ponte per. Alla Carovana del25 giugno ha aderito anche la Conferenza Episcopale Italiana.

«La partecipazione del Vescovo Francesco Savino, vice-presidente della CEI, rappresenta un fondamentale supporto all'azione di pace voluta da migliaia di italiani», dichiara il coordinamento della carovana della Pace in merito alla presa di posizione della Conferenza Episcopale Italiana. «Siamo grati alla CEI per la sua adesione».

Le tante associazioni che hanno dato vita a #STOPTHEWARNOW hanno storie e sensibilità diverse che hanno trovato un punto di incontro nella proposta di un intervento alternativo all'uso delle armi e hanno dato vita a una grande azione di pace che ha aiutato e continuerà ad aiutare il popolo ucraino.

#FOTOGALLERY:carovana#

L’azione promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme a una lunga lista di associazioni ha una valenza politica e umanitaria: dalla richiesta del cessate il fuoco immediato in Ucraina e del ritiro delle truppe russe, alla consegna di 30 tonnellate di beni di prima necessità, quali viveri, vestiario e medicinali per la popolazione sotto assedio.

 

La prima carovana della pace del 1 aprile 2022

Venerdì 1° aprile una delegazione con oltre 200 persone appartenenti a un centinaio di associazioni e organizzazioni della società civile italiana è entrata in Ucraina per un'azione di Pace, la più grande mai fatta in Europa dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.

"Entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l'Italia" dice il manifesto di STOP THE WAR NOW – Facciamo la Pace, promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme a una lunga lista di realtà tra cui AOI, Rete Disarmo, Focsiv, Pax Christi, ARCI, Libera, CGIL, Nuovi Orizzonti, 6000 Sardine, Legambiente.
 

#FOTOGALLERY:aiuti#

A Leopoli, la Comunità Papa Giovanni XXIII e gli altri partecipanti della carovana hanno incontrato le organizzazioni della società civile, autorità religiose e civili, tra cui il sindaco della città e l’ambasciatore italiano Pier Francesco Zazo, con cui hanno collaborato per la drammatica situazione, per porre fine alla guerra. «Non è un incontro fra governi, ma fra persone che vogliono fortemente la pace», ha sottolineato Alberto Capannini, volontario di Operazione Colomba, corpo nonviolento della Comunità e tra gli ideatori della marcia per la pace in Ucraina

#FOTOGALLERY:accoglienza#

Nel tardo pomeriggio del 2 aprile i partecipanti all'iniziativa per la pace #stopthewarnow hanno sfilato in silenzio nelle piazze di Leopoli con cartelloni e manifesti, per portare un messaggio di pace, e soprattutto di speranza, alle persone che arrivano qui da tutta l'Ucraina e che cercano un modo per raggiungere la frontiera europea.

#FOTOGALLERY:marcia#

Un movimento di popolo che vuole costruire la pace ma soprattutto un corridoio umanitario che ha portato in Italia, al ritorno, centinaia di donne, bambini, anziani e persone con disabilità che non riuscivano a lasciare il Paese e Leopoli e che adesso sono stati accolti in case sicure con tutto l’affetto e le cure di cui hanno bisogno.


Segui i prossimi passi su www.stopthewarnow.eu



30/03/2022

 

 

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