«Siamo vicini — così Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII — con la preghiera al popolo haitiano che ha visto una delle sue missionarie, suor Luisa Dell'Orto, uccisa x rapina. Suor Luisa è stata vicina alla nostra missione di Porte au Prince; qui i missionari Ines, Valentina, Seghi, Stefano condividono tratti di vita con gli ultimi. Preghiamo per lei e perché nuovi missionari diano la propria disponibilità, per vivere Cristo presente nei poveri».
Valentina, missionaria prima ad Haiti e ora in Repubblica Dominicana, così ricorda così la missionaria italiana aggredita domenica a Port-au-Prince, dove viveva da 20 anni: «Ieri Suor Luisa avrebbe compiuto 65 anni. Ancora non ci credo che sia stata uccisa. Si prendeva cura delle persone con semplicità e serenità, sapeva accompagnarle con umiltà e generosità. Era una persona colta e preparata; insegnava Filosofia all’università Salesiana della Capitale. Insieme alla sua congregazione, le Piccole Sorelle di Charles de Focauld, ha costruito in uno dei quartieri più poveri una scuola e successivamente il centro educativo “Kay Chal” per i ragazzi in difficoltà e per tutti quei bambini lavoratori chiamati “Restavek”. Ha donato così anche a loro la possibilità di studiare».
Continua Valentina:
«Con me e mio marito Segui Luisa è sempre stata molto attenta e premurosa. È stata anche un riferimento presente durante tanti momenti di scelta nella nostra vita, tra cui nel momento in cui abbiamo deciso di entrare a far parte della Comunità Papa Giovanni XXIII. Credeva molto nella nostra famiglia e ci incoraggiava sempre a vivere la nostra vocazione appieno, senza mai dubitare dei piani di Dio su di noi».
«È stata un grande amica per tutti i fratelli e per tutti i volontari che sono passati per la nostra missione. Oggi la voglio ricordare con serenità e gioia perché la vita deve trionfare sulla morte. Il suo esempio rimarrà per sempre una testimonianza per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di incontrarla e di trascorrere un pezzo di cammino insieme».
«Mesi Sè Luisa, nap sonjè ou anpil! Grazie Suor Luisa, ti ricorderemo tanto»!