Il 20 e 27 ottobre scorso circa venti strutture terapeutiche della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno aperto le loro porte al territorio. Chi ha visitato una comunità di recupero in queste due giornate di Open Day, non solo ha potuto avere informazioni sul percorso terapeutico, ma ha anche avuto la possibilità di ascoltare le storie dei ragazzi e di confrontarsi con gli operatori e i volontari su cosa viene svolto in una comunità e su quali sono gli strumenti utili per un buon recupero dalle dipendenze.
Durante l'Open Day di sabato 27, i ragazzi ospitati nella Comunità Terapeutica di Maiolo (RN) hanno ricevuto una visita inattesa: mons. Andrea Turazzi, vescovo di S. Marino Montefeltro, si è fermato con loro per mettersi in ascolto delle loro storie.
«Il vescovo Andrea è venuto con semplicità e con tanta voglia di ascoltare i nostri ragazzi» racconta Max Travaglini, operatore della struttura terapeutica di Maiolo. «È stato un momento intenso e ricco, ci siamo sentiti "popolo" visitato dal proprio Pastore. La cosa più bella è che il vescovo si è già auto-invitato per venire a cena con noi una sera e ha espresso il desiderio di venire a celebrare la prima Messa nella cappellina che sarà inaugurata a breve».
All'Open Day hanno aderito varie strutture del Tavolo Ecclesiale Dipendenze in Italia, ma non solo: anche due strutture Apg23 in Brasile e una in Albania.
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Per l'occasione, Radio Vaticana ha intervistato don Federico Pedrana, che da più di un anno vive in Romania a Bucarest, portando avanti la Casa "Rimuovere Pietre", per il recupero di giovani tossicodipendenti. Don Federico, sacerdote fidei donum della diocesi di Como, fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII e da diversi anni segue da vicino i ragazzi nel percorso di liberazione dalla droga. «Lavoro con i ragazzi italiani che hanno terminato il loro percorso di recupero e vengono qui in Romania a darmi una mano trovandosi a vivere davvero una ‘vita nuova’ », racconta don Federico ai microfoni di Radio Vaticana Italia.
Ascolta l'intervista di don Federico Pedrana alla radio vaticana.
Durante questi Open Day, di particolare interesse è stato il DipSchoolQuizTheatre, uno spettacolo teatrale interattivo, proposto il 27 ottobre nella struttura di Sant'Aquilina (RN) e al quale hanno partecipato un centinaio di ragazzi di 4 classi di seconda superiore.
Lo spettacolo DipSchoolQuizTheatre s’inserisce nei progetti di prevenzione e promozione dell’agio proposti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, con un’esperienza trentennale nel recupero delle tossicodipendenze e da più di 20 anni presente nelle scuole medie e superiori con attività d’animazione, integrazione sociale e prevenzione. Attraverso il gioco teatrale, l’obiettivo è quello di mantenere vivo l’interesse sulla tematica della dipendenza e del disagio, approfondendo contenuti scientifici, modelli di comportamento e consumo, per confrontarsi con i giovani in modo dinamico e divertente su vari aspetti del mondo delle dipendenze.
«Lo spettacolo ha coinvolto i ragazzi, che si sono dimostrati attenti e interessati» spiega Fethi Atakol, uno degli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII. «Lo spettacolo non dice “cosa si deve fare”, ma dà alcune informazioni e dati scientifici sui comportamenti relativi alle varie forme di dipendenze, con l’obiettivo di aprire un dialogo con i ragazzi di questo tema, cosa che nelle scuole accade sempre meno».
Lo spettacolo DipSchoolQuizTheatre, nel format proposto che comprende anche alcune testimonianze e un dibattito, è esportabile in tutta Italia. È rivolto in particolare ai ragazzi delle scuole superiori e possono essere richieste informazioni a questi contatti: prevenzione.apg23@gmail.com; cell. 3482332199
Nato nel 2014, il Tavolo Ecclesiale Dipendenze unisce le realtà ecclesiali che realizzano progetti di accoglienza e aiuto alle persone con problemi di dipendenza. Le organizzazioni che aderiscono al Tavolo Ecclesiale Dipendenze sono: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Casa dei Giovani, Compagnia delle Opere-Opere Sociali, Comunità Emmanuel, Comunità di Sant'Egidio, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza-CNCA, Federazione Italiana Comunità Terapeutiche-FICT, Salesiani per il sociale-Federazione Scs/Cnos e, in collaborazione con Caritas Italiana, strutturano un percorso di lavoro comune con l'obiettivo di confrontarsi sul tema delle dipendenze, che negli ultimi anni ha assunto più sfaccettature: non solo dipendenza da sostanze, ma anche da gioco d'azzardo, da dispositivi elettronici, ecc.
Da anni le organizzazioni aderenti al Tavolo Ecclesiale Dipendenze accolgono persone che, pur vivendo una qualche difficoltà, a volte anche grave, non hanno rinunciato a immaginare il futuro. Sono al loro fianco per aiutarle a ricostruire la propria esistenza. Una cura della vita che è una risorsa per la comunità locale, un valore per quella ecclesiale.