Che cosa leggere quest’anno all’ombra del fresco abete della vallata alpina o sotto l’ombrellone della “stessa spiaggia stesso mare”? L’ultimo di Harry Potter? Un giallo-poliziesco italiano? Un’analisi politica di Travaglio o di Vespa? Un saggio sul mio tema preferito?
Perché non pensare invece ad una scelta trasgressiva? Un libro che abbia in copertina una delle parole più tabù che si possano sentire… no, non “sesso”, quella non è più tabù; nemmeno “casta” ha più una grande portata sensazionalistica, inflazionata come tutti i neologismi che finivano con “-poli”, tangentopoli, parentopoli, affittopoli.
La parola è “croce”, scandalo inossidabile degli ultimi 2000 anni.
La sua croce, la nostra guarigione è l’ottavo libro che chiude il cerchio della collana di spiritualità di don Oreste Benzi edita negli ultimi due anni da Sempre Comunicazione. Chiude non a caso con questa piccola perla. Sottotitolo: Il mistero dell’espiazione, un tema diventato via via sempre più presente nelle meditazioni di don Oreste Benzi.
Espiazione: una parola scomoda e fastidiosa talvolta anche per i credenti, che in queste pagine viene ricollocata al centro dell’esperienza cristiana, nella sua funzione più piena di partecipazione alla vita di Gesù, che chiama alla gioia di un amore infinito.
Non è un libro per bigotto-vittimistici quindi, ma un testo che con l’arguto argomentare dell’“apostolo della carità” riporta al centro il Cristo: «Chi salva è Cristo Signore, ma egli ci chiede di partecipare con lui al suo amore offerto».
Nei tragici fatti di cronaca che ogni giorno interpellano, in cui ci si sente impotenti, sballottati tra il vittimismo, il fatalismo, e la sindrome di Rambo, forse può far bene leggere e meditare che «La redenzione del mondo cioè la sua salvezza, – scrive Giovanni Ramonda nella prefazione – non può avvenire se non attraverso l’amore e questo crocifisso, passaggio indispensabile per risorgere come dono del Padre. Non ci sono scorciatoie magiche. C’è sempre bisogno di qualcuno che paga per un altro. Mettere la spalla sotto la croce di chi soffre, diventa lo stile di vita degli uomini e delle donne di buona volontà attratte dall’Amore».
E sentirsi così, anche in vacanza, parte di un progetto più grande.