La nostra piccola delegazione dell’ufficio di Ginevra anche quest’anno ha organizzato il banchetto “Un pasto al Giorno”
Come nei due anni passati, abbiamo chiesto il permesso di sistemarci sul sagrato della parrocchia inglese, che frequentiamo nelle messe infrasettimanali, una parrocchia che porta proprio il nome di Papa Giovanni XXIII. Così nel fine settimana ci siamo fatti trovare pronti all’uscita dalle Sante Messe del sabato sera e della domenica mattina.
Come speravamo, essendo nella ricca città di Ginevra la raccolta fondi è stata particolarmente fruttuosa grazie alla generosità di molti fedeli provenienti da tutti i continenti visto che la parrocchia è frequentata in particolare da persone anglofone di tutto il mondo (Zambia, Niger, Filippine, Regno Unito, Stati Uniti).
Proprio con riguardo alla generosità di molte persone vi vogliamo raccontare due piccoli episodi che ci hanno toccato. Il primo riguarda una “simpatica” signora che, mentre eravamo impegnati a parlare con altre persone che chiedevano della nostra Comunità, ha riempito la cassettina delle offerte con una montagna di monetine di uno, due e cinque centesimi di euro. Una vera montagna di monetine ramate, più di 200 (!), che hanno colorato ed appesantito la nostra cassetta. Una volta a casa è stato un divertimento contare ed impilare con i miei bambini tutte le monetine che, per quanto di poco valore, tutte insieme ammontavano a circa 6 euro Quando si dice che anche una piccola goccia può fare qualcosa. L’altro episodio, assolutamente inatteso, al contrario riguarda il lancio nella nostra piccola cassettina non di monetine ma di una vera e propria “monetona”. Domenica mattina verso le 11 le persone fuori la messa si erano già diradate ed un’anziana signora col sorriso sulle labbra, torna verso la chiesa, spuntando dal portico antistante la chiesa. Si è avvicinata risoluta al banchetto e, coprendo con una mano la fessura della cassetta, vi ha infilato un banconota spiegazzata e tutta colorata. Al nostro sorriso ed al nostro grazie mentre gli porgevamo il volantino ed il librettino con le ricette ha risposto: «Grazie ma li ho già presi prima. Sono ritornata perché non avevo con me i soldi, sono andata a casa a prenderli per lasciarvi la mia offerta».
Lì per lì non abbiamo fatto molto caso alla banconota che aveva lasciato e l’abbiamo semplicemente ringraziata di cuore per il suo gesto. Poi quando abbiamo aperto la cassettina e messo in fila i soldi raccolti ecco spuntare la “monetona”: una banconota da mille franchi ( che all’incirca sono 1000 euro !!!). La sorpresa di vedere per la prima volta una banconota da mille franchi (che non avevamo mai visto e di cui non sapevamo neppure l’esistenza) è stata superata dal ricordo di quello sguardo e di quel gesto di estrema delicatezza nel mascherare un’offerta così fuori dal comune. Un episodio che mi ha ricordato il brano di Vangelo della vedova che offre al tesoro del tempio (Marco 12, 38-44) tutto quello che può avendo il coraggio di privarsi del molto e non solo del superfluo.
Padre Ermes Ronchi nel commentare il vangelo di Marco scrive: «Quanto più Vangelo ci sarebbe se ogni discepolo, se l'intera Chiesa di Cristo, si riconoscesse non dai primi posti, prestigio e fama, ma dalla generosità senza misura e senza calcolo, dall’audacia nel dare. Allora, in questa felice follia, il Vangelo tornerebbe a trasmettere il suo senso di gioia, il suo respiro di liberazione».
Domenica sera, impilando le monetine e contando le banconote abbiamo pensato che ne valeva proprio la pena fare quel banchetto. Anche solo per incrociare quegli sguardi, per dire quei grazie e per permettere ad entrambe le signore che abbiamo incontrato di fare il loro gesto di generosità. Il Signore, che sa guardare nel cuore di ognuno di noi, saprà rendere merito.
A noi resta la gioia di aver incontrato tante persone generose, tutte alla loro maniera, tutte con il loro stile.