Quali disagi e fatiche vivono i genitori nell’educare? Come ascoltare e dialogare con i bambini? La scuola può essere ancora un luogo di conoscenza, di stupore e curiosità? Si può instaurare un’alleanza educativa fra famiglia e scuola?
Tante sono le domande legate all’educazione, oggi che la società, la famiglia, la scuola ed i ragazzi sono profondamente cambiati. Per provare a rispondere, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza a Forlì una serie di incontri dal titolo “Educare, verbo delicato”.
Il primo appuntamento si è svolto il 20 aprile, in dialogo con Cristina Petit, appassionata maestra, scrittrice ed illustratrice bolognese.
Qui potete trovare il link per il video della serata dal titolo: "Come stanno i nostri figli" del 20 aprile scorso.
Un percorso nei modelli fuorvianti che la nostra società diffonde ed inculca nelle menti di genitori e bambini, arrivando ad esporre questi ultimi a veri e propri rischi per la crescita. Pubblicità sempre più intenta a trasformare i bambini in adulti in miniatura, videogiochi violenti, una scuola che spesso non sa cogliere i bisogni dei ragazzi e si limita a valutare le loro prestazioni piuttosto che accompagnarli, ascoltarli, incoraggiarli.
Prossimo appuntamento il 28 aprile, con Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena, Riziero Zucchi, Docente dell’Università di Torino, e Lubiano Montaguti, vicesindaco di Forlì con delega all’istruzione, si confronteranno su come educare all’ascolto e alla relazione.
Nell’ultimo incontro, l’11 maggio, Andrea Canevaro, professore emerito dell’Università di Bologna, Lucia Bolcato e Ferdinando Ciani della Comunità Papa Giovanni XXIII si confronteranno sulla scuola delle belle passioni e della gratuità: in particolare verrà presentata l’esperienza - vissuta da diversi anni - della Pedagogia del Gratuito: un nuovo modo di vedere e pensare alla scuola, elaborato negli anni Novanta da don Oreste Benzi che ha come centro la persona in tutte le sue dimensioni, compresa quella spirituale.
Su di essa, Lubiano Montaguti, afferma: «La pedagogia del gratuito è una pregevole testimonianza di scuola inclusiva fondata sulla fiducia e sull’ascolto, sulla cooperazione e sulle relazioni umane, senza confini. Verrà introdotta una pedagogia del cuore, fondata sui quattro pilastri dell’educazione: imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme, imparare ad essere».