Presentate al Parlamento europeo a Bruxelles il 9 novembre, durante il Panel Gender-Based Violence against migrant women, le Linee guida per la promozione del benessere psicologico delle donne migranti vittime di violenza di genere, a conclusione del progetto europeo MIRIAM. Donne migranti libere dalla GBV, finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell'Unione Europea.
A seguire la tavola rotonda con europarlamentari di Italia e Spagna, appartenenti a diversi gruppi tra cui l'on. Simona Baldassarre del gruppo ID, l'on. Alessandra Moretti di S&D, l'on. Alessandra Basso del gruppo ID, l’on. Fabio Massimo Castaldo del gruppo Indipendenti, l’on. María Soraya Rodríguez Ramos del gruppo Renew e Margarita De la Pisa Carrión del gruppo ECR.
Il progetto mira a migliorare la protezione e i servizi di supporto specializzati per le donne migranti vittime di violenza con un focus particolare su sfruttamento sessuale, violenza domestica e matrimoni forzati. Le Linee Guida sono uno strumento a disposizione dei professionisti delle ONG che lavorano con le donne migranti.
Il progetto si colloca in un contesto in cui la violenza contro le donne è diffusa in tutti gli Stati membri e colpisce una donna su tre nell'UE. «Anche la violenza online è diffusa: secondo i dati del 2020, una ragazza su due ne è stata vittima. Per questo motivo - secondo gli organizzatori dell’evento – sono da apprezzare gli sforzi nel contrasto alla violenza accresciuti con la proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica del marzo 2022. In particolare, le misure che riguardano le mutilazioni genitali femminili e alcune forme di violenza online, e quelle che comportano inoltre, l’assistenza mirata alle vittime con bisogni specifici e gruppi ad alto rischio come le donne con disabilità, quelle appartenenti a minoranze razziali o etniche. Nelle relazioni del GREVIO, durante la pandemia, è emerso che le donne migranti e richiedenti asilo, o quelle in fuga da conflitti armati - che sono tra le più vulnerabili alla violenza - hanno diritto insieme ai loro figli ad una adeguata protezione, ad un alloggio sicuro e un adeguato supporto psicologico in tutti gli Stati membri, attraverso l'aiuto di professioniste con competenze interculturali e traumatologiche».
Il progetto è stato realizzato da Comunità Papa Giovanni XXIII e Differenza Donna, ente gestore del 1522, numero nazionale antiviolenza e antistalking in Italia, e da Fundación de Solidaridad Amaranta in Spagna, come partners del progetto europeo.