Romania, dal 17 al 25 aprile: una quindicina di ragazzi, provenienti da varie zone d’Italia, sono partiti per vivere l’esperienza del Campo Fuori Le Mura, accompagnati da don Federico Pedrana, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII. Un Campo “fuori le mura”, cioè fuori dalle comodità, dagli stereotipi, dal tutto scontato, tra gli emarginati e gli scartati.
«Il tema di questa esperienza era “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” – spiega don Federico -. Alcuni ragazzi provenivano dal mondo della parrocchia, altri venivano dal percorso in Comunità Terapeutica. In questo nostro percorso di preghiera e condivisione in Romania, abbiamo riflettuto sulle ferite che ci accompagnano, che magari hanno le radici nel nostro passato più o meno tormentato. Ma abbiamo visto anche le ferite dei bambini in orfanotrofio, delle persone senza fissa dimora che vivono per strada, dei disabili esclusi, del popolo rom emarginato… Solo l’incontro con Gesù ci fa risorgere dalle nostre morti».
Un’esperienza forte, che ti sbatte in faccia la durezza di certe situazioni di vita, come quando C., un ragazzino di 15 anni che vive in orfanotrofio, ci ha mostrato le cicatrici sul braccio e ci ha raccontato con una freddezza che faceva accapponare la pelle di quando si era tagliato con una lametta. Oppure ti apre il cuore alla speranza, quando ascolti la testimonianza di R., una ragazza rumena che viveva in un orfanotrofio, ma che ora lavora in una sartoria di una parrocchia… se lei ce l’ha fatta ad uscire da una situazione che sembrava senza futuro, c’è speranza per tutti...
Una settimana che lascia il segno in chi arriva e in chi resta: «È già da alcuni anni che proponiamo questa esperienza - spiega don Federico -. Per alcuni ragazzi è stato lo spunto per decidere di fare un anno di servizio civile o un anno di volontariato in una realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII. Anche per le persone che incontriamo sono giornate importanti: a volte regalare una partita a pallone, un’ora di serenità a loro, è già tanto, perché li togli da una routine pesante e troppo spesso violenta… Sentono che a qualcuno importa di loro».
In Romania fuori nevicava e faceva freddo… ma il cuore dei bambini dell’orfanotrofio di Bucarest è stato riscaldato dalla presenza di un gruppo di giovani che hanno scelto di vivere con loro e per loro una settimana del loro tempo. Anche questo è Pasqua di Resurrezione.